page 17 _______________Young Goodman Brown by Nathaniel Hawthorne |
In verità, in tutta quella foresta infestata non ci poteva essere niente di più spaventoso della persona di Goodman Brown.
Continuò a volare, tra i pini neri, brandendo il suo bastone con gesti frenetici, ora dando voce ad una sequela di orride bestemmie, ora invece ridendo così forte da provocare tutti gli echi della foresta a ridere come demoni intorno a lui. Il diavolo nella sua propria forma è meno spaventoso di quando infuria nel cuore di un uomo. Così, quell’invasato, correva lungo il suo cammino finché, baluginante tra gli alberi, vide una luce rossa davanti a sé, come quando i tronchi e i rami abbattuti per creare una radura sono dati alle fiamme e proiettano il loro violento bagliore contro cielo, nel cuore della notte.
Si fermò, in una pausa delle tempesta che lo aveva sospinto fin lì, e udì il crescendo di quello che sembrava un inno diffondersi solennemente da una certa distanza, intonato da una moltitudine di voci. Conosceva l’aria, era una di quelle cantate spesso dalla corale della chiesa del villaggio. Il canto si spense gravemente, e fu proseguito da un coro composto non da voci umane, ma da tutti i suoni di quella fosca natura selvaggia, che risuonavano insieme in una tremenda armonia.
Goodman Brown urlò, e il suo urlo si perse alla sue orecchie, essendo all’unisono con le grida di quel deserto.
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